FotoGrammi 2011

Titolo internazionale: 
FotoGrammi 2011
Anno: 
A fuoco solo fauve di Luciana Gagliardi film ispiratore Viaggio in Italia di Roberto Rossellini (Italia, 1954) La festa patronale, una giovane donna, la gioia dell'incontro travolge chi non condivide il sentimento popolare, la parola scritta si colloca tra la realtà e la percezione e ora anche noi stiamo guardando attraverso un diaframma. Un angelo su Napoli di Ilaria Abbiento film ispiratore Il cielo sopra Berlino di Wim Wenders (Germania/Francia, 1987) Come nel film di Wenders anche nella foto c'è un angelo che di nascosto spia la città di Napoli che si intravede nello sfondo. Intento costui ad ascoltare i pensieri delle persone che passano lungo la strada ignari della sua presenza. La foto vuol trasmettere il senso di una riflessione su una città tanto affascinante, come la presenza invisibile di un angelo, quanto triste nel suo essere lasciata a volte a se stessa, come l'assenza di uno “spirito” che possa proteggerla. Arancia Meccanica di Giovanni De Simone film ispiratore Arancia Meccanica di Stanley Kubrick (USA, 1971) Visione iconografica, attraverso la tecnica dello still life, del libro che ha ispirato Stanley Kubrick nella realizzazione del film omonimo. La camelia non durò che un giorno di Rocco Talucci film ispiratore La signora delle camelie di Gustavo Serena (Italia, 1915) La foto è inedita, scattata per il concorso Fotogrammi, cita le atmosfere del film La signora delle camelie e la gestualità della diva del cinema muto Francesca Bertini. Il titolo della foto, LA CAMELIA NON DURO' CHE UN GIORNO, è preso da una didascalia originale del film. Cave caves (Attenti alle cave) di Gianpaolo Sarlo film ispiratore Gomorra di Matteo Garrone (Italia, 2008) Un territorio come quello casertano, sfruttato, deturpato, osannato dalla e per la camorra nella rappresentazione di un film, Gomorra, dai toni aspri, cupi, come la fotografia che esprimo. Una cava di pietra estesa per svariati ettari, abbandonata da decenni (perché sequestrata), divenuta ora spontaneamente area di meditazione, pista di moto enduro o sfogo di locali writers. Uno scempio effettuato in tutta la provincia di Caserta, ricordo di un passato prossimo in cui i “cavaiuoli” dopo essersi ripuliti, sono divenuti la ricca borghesia della città, ma anche una nuova vita, un modo inconsueto per cui la popolazione si riappropria del territorio, segno che comunque la speranza di una rinascita è ancora viva. Una donna di Valentina Casagrande film ispiratore Bella di giorno di Luis Buñuel (Francia/Italia, 1967) La prima immagine presente raffigura il gesto quotidiano di slacciarsi il reggiseno, gesto che nel film e' presente più volte quando la protagonista sta per concedersi al cliente. La seconda immagine e' incentrata sullo sguardo perso della donna, uno sguardo che potrebbe avere più letture, ma che io, al momento dello scatto, ho voluto un po' perso, come se la donna stesse cercando in sé una risposta a ciò che ha fatto. Proprio come Severine, la protagonista del film, che da frigida borghese, dà inizio a questa vita parallela come cura alle sue insicurezze e ai suoi traumi infantili. Ferie d'agosto #4 di Assunta D'Urzo film ispiratore Respiro di Emanuele Crialese (Italia, 2002) Il fotogramma fa parte di un lavoro fotografico di quattro foto dal titolo Feria d'agosto. Questo fotogramma si ispira alle atmosfere sensuali di un film italiano importantissimo per la mia formazione visiva, Respiro, di Emanuele Crialese. L'impero dei sensi di Aniello Minervino film ispiratore Ecco l'impero dei sensi di Nagisa Oshima (Giappone/Francia, 1976) La sensualità dell'immagine rimanda alla struttura del film scelto nonché al suo contenuto. Seppure fortemente erotico il film, come l'immagine, non cade mai nella volgarità Un'unica immagine a rappresentare sia la ricerca del piacere erotico che, allo stesso tempo, la tragica fine di uno dei due amanti che subisce l'evirazione da parte della donna come si evidenzia dal colore rosso sangue dell'immagine e dall'assenza/presenza degli organi genitali. La passione fisica, il piacere sessuale, il gusto della trasgressione e la morte sono indissolubilmente legati. Il consumarsi del gesto carnale, che diviene sempre più estremo, si conclude con la morte dell'uomo, soffocato nell'ultima e mortale trasgressione. Indifesa di Alessandra Di Ronza film ispiratore Non ti muovere di Sergio Castellitto (Italia, 2004) Senso di desolazione e vulnerabilità nei confronti di una vita misera e senza punti di riferimento. Libero, respiro di Ilaria Abbiento film ispiratore Into the Wild di Sean Penn (USA, 2007) L'intento della fotografia è stato quello di trasmettere il “riposo” dopo aver cercato e trovato finalmente un “qualcosa” alla fine di un viaggio. Come per il personaggio del film anche il mio soggetto disteso a terra nasconde la ricerca della libertà estrema, quella a “piedi nudi” e come Christopher McClandess, protagonista del film, dopo il suo cammino ritrova finalmente la ”quiete” in se stesso. Respira ancora come ha fatto mentre camminava trai boschi... oppure no? Marocco di Rocco Talucci film ispiratore Marocco di Josef von Sternberg (USA, 1930) La foto è inedita, scattata per il concorso Fotogrammi, è un gioco sulle iniziali del nome e cognome dell'attrice (Marina Rocco) e sul titolo italiano del film di Josef von Sternberg (Marocco); nella foto, infatti, l'attrice Marina Rocco cita la famosa scena di Marlene Dietrich in abiti maschili. Nei suoi occhi 1 di Sofia Dell'Aversano Orabona film ispiratore Luci della città di Charlie Chaplin (USA, 1931) “Nei suoi occhi” è il titolo delle foto da me presentate, ma anche la chiave di lettura del film. Lei, una fioraia cieca, che non vede il mondo attraverso gli occhi della società, del progresso, del denaro, ma attraverso gli occhi del suo cuore, dei suoi sentimenti. Un equilibrio tra comico e drammatico, tra poesia e umorismo che solo Chaplin è riuscito a realizzare. Per comprendere il mondo che ci circonda bisogna guardarlo dall'interno, esserci dentro, viverlo dal profondo. Occhio vitreo della pazzia, L' di Liliana Navarra film ispiratore Jaime di Antonio Reis (Portogallo, 1974) Un film-poema sulla sofferenza, l'isolamento e la solitudine. Un oblò, come l'occhio di una cinepresa, che registra la quotidianità degli outsiders. Un cerchio: un occhio vitreo che separa l'anima umana dal mondo, un mondo limitato da un panottismo architettonico creato per isolare, vigilare, imprigionare. Una forma circolare dove l'arte può fluire centrifugamente, un calderone umano da cui far fuoriuscire la folle genialità dei suoi abitanti. Preghiera del beduino di Gigi Sorrentino film ispiratore Lawrence D'Arabia di David Lean (Regno Unito, 1962) Stavo facendo un trekking nel Sahara e dall'alto di una duna noto un tuareg che prega avvolto dal “lacerante “ silenzio del deserto... proprio come il beduino che accompagnava Lawrence d'Arabia nel deserto avvertiva il bisogno di raccogliersi e prostrarsi al suo Dio. Rain - Bow di Andrea Bove film ispiratore Rusty il selvaggio Di Francis Ford Coppola (USA, 1983) La società, e la velocità, sempre maggiore nei suoi cambiamenti, nel film di F. F. Coppola: questi sono determinati dall'arrivo della droga e dell'alcol, a causa dei quali scaturiscono i contrasti tra bande che perdono l'antico aspetto rituale di conflitto tribale e diventano pure espressioni di violenza, i perenni conflitti padre figlio, i dialoghi che avvengono sotto il pilone di un'autostrada. I miei piloni ritratti attendono una strada che verrà, nel breve tempo di un arcobaleno (RAIN – BOW), di nuvole. La ricerca della felicità di Gianpaolo Sarlo film ispiratore La ricerca della felicità di Gabriele cuccino (Italia, 2006) Nella metà degli anni ‘80 il Comune realizza il Centro Direzionale di Napoli, nuovo quartiere da adibire prevalentemente ad uso uffici, idealizzando il successo personale della città e concretizzando il sogno “americano” delle torri e dei grattacieli, il traguardo da raggiungere per rendere Napoli moderna e funzionale. Una ricerca metafisica di un potere che si rivelerà solo apparente, di una soluzione d'effetto dalla quale però paradossalmente emergono tutti i problemi della città. “Felicità” è comunque un messaggio di speranza di una città atavicamente problematica ma con tanta voglia di riscatto sullo sfondo del Centro Direzionale, oramai ex simbolo di una rinascita mai avvenuta.  Rifornimento d'acqua di Gigi Sorrentino film ispiratore Passaggio in India di David Lean (Regno Unito, 1984) Un indiano che all'alba va a prendere l'acqua in una vasca dove si specchia il tempio. La diversità sociale e culturale tra gli inglesi colonizzatori e gli indiani colonizzati che vivono separati ognuno nel proprio mondo chiusi in se stessi. S – Mug di Assunta D'Urzo film ispiratore Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick (USA/Regno Unito 1999) Il fotogramma fa parte di un lavoro fotografico di nove foto dal titolo “Smoking Mug” - La tazza fumante. Lo scatto che presento mostra uno specchio, che è quello in cui i coniugi Harford si ritrovano nella scena frammento riassuntivo dell'anima del film. Ho rivisitato questa scena ponendoci due figure differenti, un uomo, proprietario della casa lussuosa di cui il mobile con le cornici e lo specchio sono testimonianza, e il protagonista del mio lavoro, SMOKING MUG figura incappucciata con maschera veneziana, che gli sta alle spalle. Seta II di Anna Serrato film ispiratore Seta di François Girard (Francia/Italia, 2007) L'immagine del corpo femminile, di schiena, nudo, appena sfiorato da un drappo si seta evanescente è un omaggio alle tre donne del film: Hélène Joncour, moglie del protagonista, Hervè; Madame Blanche, la ricca prostituta giapponese tenutaria di un bordello a Parigi, e la misteriosa e silenziosa giovane donna che Hervè Joncour incontra in Giappone, e da cui rimane inesorabilmente affascinato. La sensualità che è evocata nel film è magica, delicata ed evanescente; è più suggerita che mostrata. Per questo motivo ho scelto di adoperare una gamma cromatica molto tenue, per rendere l'immagine del corpo di donna al di fuori del tempo e della pura rappresentazione descrittiva. Seta III di Anna Serrato film ispiratore Seta di François Girard (Francia/Italia, 2007) La fotografia raffigura il biglietto che la misteriosa donna incontrata da Hervè in Giappone gli fa recapitare tramite il suo giovane servo. L'unica persona che può tradurre il biglietto, scritto in giapponese, è Madame Blanche. La casa di questa affascinante donna, i suoi abiti e lei stessa, sono adornati da coroncine di piccoli fiori blu. Il piccolo fiore blu che lei indossa come fosse un anello. Il fiorellino è lo stesso che Hervè troverà sulla tomba di Hélène, e dal quale capirà che la seconda lettera ricevuta era stata scritta proprio da lei, e non dalla misteriosa donna incontrata in Giappopne. Solo allora Hervé si accorge che la cosa a cui veramente teneva di più, era sempre stata lì accanto a lui. “Seta” è la storia di un desiderio inappagato, di un'illusione d'amore. Sguardo alla deriva di Barbara Nespolino film ispiratore Blow-Up di Michelangelo Antonioni (Regno Unito/Italia, 1966) La foto si ispira alla scena nel parco in cui il protagonista del film scorge due amanti e decide di scattare delle foto. Antonioni è un grande maestro di entrate e di uscite di campo dei personaggi. Nella foto ho reso visibile il procedimento dell'epifania ricorrendo alla zona d'ombra creata dalla vegetazione che cancella letteralmente Thomas per farci vedere solo una mano e un occhio inquietante (la macchina fotografica). L'imbarazzo nasce da un'identica deriva dello sguardo: non si possono guardare le cose senza che esse ricambino lo sguardo. Il sogno di Malena di Emanuela Borrelli film ispiratore Malena di Giuseppe Tornatore (Italia, 200) Malena viene rappresentata da Tornatore come l'incantatrice del suo piccolo mondo. Ogni uomo, ragazzo o addirittura bambino, non può restare indifferente rispetto al suo incedere. Utilizzando gli effetti particolari dovuti al controluce, si rappresenta la protagonista come se fosse racchiusa in un sogno, il sogno degli uomini che sono fuori la sua porta e non aspettano altro che un suo cenno. Ma si rappresenta anche il suo sogno, il sogno di una donna colpevole per la sua bellezza, relegata ad uno stato di solitudine scaturita dall'invidia delle sue concittadine. Con sguardo triste ella fissa l'obiettivo e non presta alcuna attenzione alle sagome maschili a due passi da lei, perché il suo sogno era solo quello di essere libera, libera dagli uomini, dalle infamie delle pettegole, e libera dal suo destino. Il sogno di plastica di Ilaria Abbiento film ispiratore American Beauty di Sam Mendes (USA, 1999) “Il sogno di plastica” è una foto che esprime una bellezza del tutto innaturale, come l'ombra al di sotto degli occhi della Barbie dal sorriso quasi macabro. Richiamando i canoni estetici della società di oggi, la bambola distesa tra milioni di petali rossi si ispira al sogno del protagonista del film American Beauty, vuol essere una provocazione all'ossessione dell'apparire di molte adolescenti di oggi, nel voler talvolta prepotentemente assomigliare alle bambolone ricostruite dalla chirurgia “plastica”. La terra trema 1 di Angelo Formato film ispiratore La terra trema di Luchino Visconti (Italia, 1948) Ho deciso di reinterpretare secondo il mio stile, questo capolavoro del realismo italiano scegliendo degli attori non professionisti, come al tempo fece Visconti, cercando di riportare, chi guarda il mio scatto, indietro nel tempo, riportarlo agli odori e ai suoni di quel tempo. La terra trema 2 di Angelo Formato film ispiratore La terra trema di Luchino Visconti (Italia, 1948) Ho deciso di reinterpretare secondo il mio stile, questo capolavoro del realismo italiano scegliendo degli attori non professionisti, come al tempo fece Visconti, cercando di riportare, chi guarda il mio scatto, indietro nel tempo, riportarlo agli odori e ai suoni di quel tempo. La terra trema 3 di Angelo Formato film ispiratore La terra trema di Luchino Visconti (Italia, 1948) Ho deciso di reinterpretare secondo il mio stile, questo capolavoro del realismo italiano scegliendo degli attori non professionisti, come al tempo fece Visconti, cercando di riportare, chi guarda il mio scatto, indietro nel tempo, riportarlo agli odori e ai suoni di quel tempo. Tienimi di Alessandra Di Ronza film ispiratore Non ti muovere di Sergio Castellitto (Italia, 2004) “Noi vaghiamo in un vasto mare, sospinti da un estremo all'altro, sempre incerti e fluttuanti. Ogni termine al quale pensiamo di ormeggiarci vacilla e ci lascia; e se lo seguiamo, ci si sottrae, scorre via e fugge. Nulla si ferma per noi.” “Noi bruciamo dal desiderio di trovare un assetto stabile e un'ultima base sicura per edificarci una torre, che s'innalzi all'infinito; ma ogni nostro fondamento scricchiola, e la terra si apre sino agli abissi.” Tony P di Rocco Talucci film ispiratore L'uomo in più di Paolo Sorrentino (Italia, 2001) L'attrice Iaia Forte nei panni di Tony Pagoda, il cantante di musica leggera protagonista del film L'uomo in più (2001) e del romanzo Hanno tutti ragione di Paolo Sorrentino. La foto è stata scattata in occasione dello spettacolo teatrale Hanno tutti ragione tratto dal libro omonimo del regista napoletano. Torna indietro di Marina Sorge film ispiratore Zazie nel metrò di Luis Malle (Francia/Italia, 1960) Nel film Zazie è una bambina che cerca ostinatamente di prendere la metropolitana parigina nel frattempo chiusa per sciopero. Il gioco e l'inseguimento sono il filo conduttore del film. Gli episodi del film sono concatenati in sogni anche ad occhi aperti che azzerano il confine tra realtà e fantasia. Nella foto Zazie cerca di scappare dallo zio a cui è affidata e sogna di farlo nell'agognata metropolitana…. Zeza, La di Flaviana Frascogna film ispiratore Il Decameron di Pier Paolo Pisolini (Italia/Francia, 1971) Le foto della Zeza richiamano il Decameron di Pasolini, che inizia il suo film con la Canzone di Zeza. Pasolini cerca nella “popolarità”, e non nel “populismo”, quella identità che ci regali vitalità autentica in un momento di forte crisi culturale e antropologica come la fine degli anni 60, in cui il trionfo “della sottocultura dei mass-media” cancellava le antiche forme di vita della civiltà contadina italiana, introducendo un'omologazione che toglieva ogni autenticità della vita. L'innocenza dei corpi popolari, insieme con l'arcaica, fosca, vitale violenza del sesso, sembrava allo scrittore-regista l'ultimo baluardo per difendere l'autenticità minacciata.

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