Terra senza pane

Titolo internazionale: 
Anno: 
(Spa, 1933, 30') v.o. sott. it. Documentario Lunedì 30 h 17,20 ICN (circa) Ingresso libero E' un cortometraggio-documentario di grande crudezza, per mostrare la povertà della gente che abita in Las Hurdes. E' così denominata la zona montagnosa intorno alla città di La Alberca che viene descritto nelle immagini iniziali del film. Si basa anche su un trattato di antropologia di Maurice Legendre. Viene mostrata una festa in cui viene mozzata la testa di un gallo in piazza, dopo averlo appeso vivente a un filo. Dopodiché viene distribuito del vino agli abitanti. I bambini che mangiano i pezzi di pane intingendoli nell'acqua del fossato, vanno a scuola, alcuni hanno degli sguardi arrabbiati. Una bambina seduta per strada immobile per tre giorni consecutivi ha la gola infiammata e si viene a sapere poi che è morta il giorno dopo. Delle capre camminano sui dirupi e uno stambecco precipita mettendo una zampa su una roccia friabile. Un povero asino da soma è attaccato da delle vespe. Gli uomini si mettono in cammino cercando lavoro. Una puntura d'api su un contadino non guarisce nemmeno dopo giorni, curata solo da foglie di mandorlo. D'estate dalla palude arrivano delle zanzare pericolosissime, si mostra un uomo che dopo esserne stato punto trema come una foglia. I bambini vengono mandati a curare le capre. Dei ragazzi handicappati vengono derisi dai bambini Assistiamo anche al funerale di un neonato. Non essendoci cimiteri nel villaggio si devono percorrere molti chilometri a piedi per dargli sepoltura con una croce fatta con oggetti riciclati. La chiesa è il solo luogo lussuoso esistente. In contrasto vengono mostrate le abitazioni dove i bambini dormono quasi accavallati. Scene provocatoriamente barbare, alcune esagerate su stessa ammissione dell'autore. In origine muto ebbe diverse versioni: una francese col commento di Abel Jacquin, una spagnola con il commento di Francisco Rabal e una versione con la musica di Brahms aggiunta dallo stesso Bunuel. Finanziato da 100.000 pesetas che un anarchico ha vinto a una lotteria dopo aver detto a Bunuel “Se vinco ti dò i soldi per la pellicola”. Il film fu bandito dalla Spagna per tre anni in seguito alle lamentele di un medico e per via della cattiva immagine che il film dava del Paese.

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