Dino Risi: Comedy with a Twist

In quel periodo di straordinaria vitalità del cinema italiano, che è andato dal neorealismo alla fine degli anni sessanta, molti grandi registi hanno corso il rischio di essere oscurati da giganti quali Fellini, Rossellini, Visconti e De Sica. La considerazione della critica è scemata ulteriormente quando alcuni dei cineasti che non appartenevano a questo Pantheon hanno osato la strada della commedia, ed ottenevano –orrore per quegli anni di miopia ideologica- un grande successo popolare. È stato così per Pietro Germi, a lungo ignorato e sottovalutato, per Mario Monicelli, per Antonio Pietrangeli. Ed è stato così soprattutto per Dino Risi, a cui il cinema italiano deve almeno un capolavoro indiscusso come “Il Sorpasso”, ed una serie di film impeccabili e pieni di vitalità come “Una vita difficile” e “Profumo di donna”. Milanese di nascita e romano di adozione, Risi possedeva, sotto l'apparenza di uno sguardo cinico e persino crudele, i tratti del vero umanista. La sua opera, considerata nella globalità, è un'appassionante commedia umana nella quale emerge un profondo anelito morale, ed il disincanto è il risultato della profonda conoscenza dell'animo dei suoi personaggi. È questo il motivo per cui nei suoi film si ride spesso amaramente, e si finisce per amare anche i personaggi più controversi e discutibili. Non ce n'è uno nel quale non finiamo per identificarci e riconoscerne i difetti come patrimonio di quello che siamo o rischiamo di essere.
È un grande onore omaggiare questo grande regista, che ci ha lasciato solo un anno fa, in un tempio dell'arte moderna come il MoMA. A nome di tutti coloro che hanno partecipato a questa serie dico “Lunga vita a Dino Risi e all'intelligenza della commedia”.
Antonio Monda (curatore)

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