In un recinto di lamiera quattrocento rom vivono al centro di un’area divenuta simbolo del disastro ambientale in Campania. Un campo provvisorio costruito dal Comune di Giugliano e
costato circa quattrocentomila euro. Tre centimetri di ghiaia e asfalto per separare un insediamento umano da terreni in cui negli anni è stato sversato ogni sorta di rifiuto, legali e
illegali. Gli abitanti del campo hanno paura, temono per la salute dei propri figli. Da trent’anni sono insediati nella provincia a nord di Napoli, eppure non c’è stato alcun miglioramento nelle
condizioni di vita, nell’ acquisizione di diritti.