George Stevens

Dati tecnici

Lingua Originale: 
inglese
Sottotitoli: 
italiano
Colore: 

Credits principali

Produzione: 
George Stevens
Distribuito: 
No

Cast e credits

Interpreti principali: 
Montgomery Clift, Elizabeth Taylor, Shelley Winters, Raymond Burr
Soggetto: 
Theodore Dreiser, Patrick Kearney
Sceneggiatura: 
Michael Wilson, Harry Brown
Montaggio: 
Franz Waxman
Musiche: 
Franz Waxman
Fotografia: 
William C. Mellor

Un posto al sole

Titolo internazionale: 
A Place in the Sun
Anno: 
Durata: 
122min
Nazione: 
USA
Anno di produzione: 
1 951
George Eastman è il nipote squattrinato del ricco industriale Charles Eastman. George giunge in città dopo l’incontro fortuito con lo zio mentre sta lavorando in un hotel di Chicago. Charles offre al nipote un impiego nella sua fabbrica. Qui conosce e comincia a frequentare l’operaia Alice. A un evento sociale organizzato dallo zio conosce anche Angela una ragazza dell’alta società che George aveva già adocchiato e si innamorano uno dell’altra. Alice però resta incinta e vuole che George la sposi ma George ormai infatuato dall’alta società e dalla bellezza di Angela ignora il problema. Dopo un tentativo fallito di aborto, visto che George continua a preferire Angela, l’operaia insiste che la sposi. Allora il giovane la invita sul lago, dopo aver sentito di una coppia annegata e mai ritrovata nei paraggi. Qui, il suo disegno di uccidere l’operaia svanisce ma per un incidente che però lui non è in grado di riparare, Alice muore annegata. Nonostante sia omicidio colposo e involontario, malgrado le sue prime intenzioni di assassinarla viene giudicato colpevole di omicidio volontario e viene condannato. Il film ottenne un buon successo, Charlie Chaplin disse di aver visto il più bel film realizzato in America. Da notare il fatto che era raro vedere un attore protagonista recitare un personaggio negativo ad Hollywood. E’ stato ridimensionato col tempo per via della sceneggiatura indulgente sul melodramma e sulla pacatezza (che vinse l’Oscar) ma in realtà rimane un film con grande interpretazioni e una grande regia oltre che uno spaccato di un certo tipo di America. Per l’American Film Institute è rimasto uno dei migliori 100 film della storia del cinema e il British Film Institute lo ha rifatto uscire nelle sale britanniche nel 2013. In totale vinse 5 Oscar (Regia, fotografia, musica, sceneggiatura, montaggio e costumi) e Clift e Winters ebbero la candidatura senza vincere.

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