L'illusionista

Siamo nel 1959. Tatischeff è un vecchio illusionista che ha difficoltà a farsi largo nello spettacolo perché nessuno lo capisce. I suoi spettacoli sono troppo deja vu per molti, troppo tradizionali. In Scozia però ottiene un piccolo successo, tanto che una ragazza mesmerizzata decide di seguirlo a Edimburgo, è convinta lui sia un mago eccezionale. Tatischeff trova in lei qualcuno che crede finalmente in lui ma la vita nella grande città non è facile per nessuno dei due. Tutto cambia, il moderno schiaccia la tradizione. Molto poetico, nato dalla penna di Jacques Tati che lo aveva scritto dedicandolo alla figlia, con la quale si pensa volesse interpretarlo. E proprio una delle figlie di Tati, Sophie chiese a Chomet di farne un film d’animazione. Accolto più tiepidamente dal pubblico forse perché meno spensierato del precedente è un'altra grande poesia fatta cinema del regista e oltre alla candidatura all’Oscar vince il premio Cesar e l’European Film Award per il miglior film d’animazione, francese ed europeo.