La giuria composta da Mario Mazzarotto, Paola Papi, Franco Zuliani
assegna il
VESUVIO AWARD
al film
âLA MAISON JAUNEâ
di Amor Akkar
Per la capacità d'espressione di sentimenti profondi, per l'efficacia di un racconto poetico di una dolorosa perdita e della riconquista amorevole della serenità . Con stile preciso e determinata semplicità , l'autore riesce felicemente a raccontare la dignità e la solidarietà di un popolo distante, ma vicino per comunanza di valori e universale sentire.
La giuria composta da studenti di cinema provenienti dalle università di tutta Italia
assegna
- il VESUVIO AWARD
- il PREMIO TECHNICOLOR
(consistente nella stampa di 5 copie di positivo colore utilizzabili esclusivamente per la distribuzione del lungometraggio vincitore)
- il PREMIO MUSIC FEEL
(consistente nella composizione delle musiche originali per il prossimo lavoro del regista vincitore offerta)
al film
âSFIORARSIâ
di Angelo Orlando
Per la sensibilità nel raccontare, attraverso sottili intuizioni visive, l'incontrarsi e l'ineluttabilità di sfuggirsi. Uno sguardo sulle difficoltà di risolvere le relazioni. âSfiorarsiâ ha con sé echi di cinema francese e interpretazioni incisive e raffinate. Sfuggente, complesso, con un tocco poetico non dà soluzioni, ma lascia allo spettatore la libertà di interrogarsi. Un film autentico che indica nuove vie espressive per il cinema italiano.
La giuria composta da Gianfilippo Pedote, Lorenzo Hendel, Raffaele Brunetti
assegna
- il VESUVIO AWARD a:
 âMISSING NEW ORLEANSâ
di Simona Tili
Per l'originalità e la semplicità con cui racconta una vicenda catastrofica attraverso le toccanti testimonianze dei sopravvissuti, e per la particolare cura delle immagini e del suono.
(consistente nel sottotitolaggio di un documentario in una lingua europea
- traduzione e spotting con timecode senza stampa laser) a:
âPUGNIâ
di Lorenzo Cioffi
(consistente in 16 ore di postproduzione) a:
di Sebastiano Mazzillo
La giuria composta da Alice Sivo, Marcella Perugini, Antonino De Pace
assegna
- il VESUVIO AWARD
- Una delle seguenti opzioni da richiedere presso Technicolor:
a) riversamento su digital betacam da negativo originale
b) sviluppo fino a 2.000 metri di pellicola 35mm e telecinema luce unica
c) sviluppo fino a 1.000 metri di pellicola 16mm e telecinema luce unica
al cortometraggio
âFUORI USOâ
di Francesco Prisco
Per avere raccontato una condizione di alienazione psicologica e sociale con efficacia. Per essere riuscito a mantenere la suspense sino al ribaltamento della storia.
 âUNO SCIPPOâ
di Alfonso Postiglione
Per essere riuscito a guardare alla questione dell'immigrazione da un punto di vista originale, ribaltando, attraverso lo sguardo di un bambino, la paura fiabesca dell'âuomo neroâ.
 âIO SONO MOLTO LEGGENDAâ
di Francesco Capaldo
Per essere riuscito a trasferire i miti hollywoodiani nel contesto sociale di Napoli trattando uno scottante tema di cronaca con leggerezza ed ironia.
La giuria, composta da Angelo Cannavacciuolo, Lamberto Lambertini e Peppe Lanzetta
attribuisce il
premio âmigliore sceneggiaturaâ
(consistente in una scultura di alluminio patinato dal titolo âCinematica spazialeâ di Alfredo Raiola) a:
 âL'ALTROâ
di Ciro D'Emilio
Per la capacità di trasformare l'immaginario dell' âaltroâ in qualcosa di inaspettato, toccando con molto realismo e crudeltà visionaria problemi di grande attualità apparentemente distanti con i quali, invece, ci tocca fare i conti quotidianamente.
 âBREAKLOVEâ
di Giovanni Piperno
Non solo per la complessiva qualità della narrazione, ma anche perché riesce a raccontare Napoli come speranza di felicità futura.
Il premio Arianna, indetto per il primo anno dal corso di laurea in Lingue Culture e Istituzioni dei Paesi del Mediterraneo dell'Università degli studi di Napoli âL'Orientaleâ dedicato alla sezione Corti Mediterranei viene assegnato al cortometraggio turco
 âBENDE SIRA- ICH BIN DRAN!â
di Ismet Ergun
La semplicità e la forte componente poetica del lavoro, lo sguardo dell'infanzia sul mondo e la volontà di inseguire i sogni, fanno di questo corto un piccolo capolavoro che, per essere compreso, non ha bisogno nemmeno della sottotitolatura, facendo dei sogni appunto e, per traslato, del linguaggio del cinema, un linguaggio universale.