ALTO FEST
Ideato e diretto da TeatrInGestAzione, è un Festival Internazionale d’Arti Performative e Interventi Trasversali inaugurato nel luglio 2011, totalmente costruito insieme ai cittadini di Napoli, che nelle loro case, e/o spazi privati di altra natura (giardini, cantine, botteghe artigiane, palestre, ecc.) ospitano artisti internazionali, provenienti da ogni parte del mondo. Il Festival intende sensibilizzare il territorio alla rinascita culturale, impegnando i cittadini in prima persona, invitandoli a condividere con gli artisti e con il pubblico l'intimità delle loro case, la quotidianità del posto di lavoro, la memoria delle cantine, diventando promotori diretti di una cultura attiva fatta negli spazi privati, perdare luogo a una riqualificazione umana/urbana. DARE LUOGO è il principio a cui si accompagna fin dalla sua nascita. Dare luogo evoca il principio del dono, sul quale il festival si regge, ma anche l’iniziativa consapevole, la scelta, presupposta a questo dono. Dare luogo indica inoltre la direzione estetica delle opere e degli interventi che Alto Fest genera e accoglie: interventi nati da un dialogo singolare con gli spazi che li ospitano, destinati a far emergere il luogo altro, il luogo possibile dentro, attraverso le pieghe di spazi già abitati, risignificando forme, oggetti, usi, già praticati, già disposti alle relazioni e alle azioni che accolgono quotidianamente. Un processo svolto attraverso la sperimentazione di poetiche innovative, che ambiscono a coinvolgere, assieme ai luoghi, il sistema di relazioni che questi luoghi ospitano. Il Festival si inserisce così nel tessuto urbano più intimo riuscendo a creare un incontro reale tra cittadini e artisti, puntando sull’innovazione estetica, per noi presupposto indispensabile per costruire una relazione nuova fra cultura e contesto sociale. “REWRITING SPACES” è la riflessione cha accompagnerà Alto Fest per l’Edizione 2014. Il Festival s’interroga in maniera radicale sulla necessità di ridisegnare la relazione con i luoghi, di sovvertire l’uso di spazi e l'attribuzione fissa di ruoli, di osare sconfinamenti (di genere, di disciplina, di competenza, d'azione) mai tentati; e invita gli artisti ad entrare in dialogo con questa riflessione, per declinare una propria definizione del concetto di “riqualificazione” riferibile al proprio progetto artistico.