Titta è una delle cuoche del Chikù, un ristorante italo-rom in cui lavorano otto donne di Scampia. Vive nello stesso palazzo dove, come tante famiglie di Napoli, si è trasferita da ragazza dopo il terremoto del 1980. Titta si apre e si racconta come donna e come madre e ripercorrendo la sua storia, restituisce il ritratto di un quartiere: abbandonato e desolato degli anni ‘90, soffocato dallo spaccio gestito dalla camorra nei primi anni 2000.