Se fossero nati oggi i personaggi beckettiani potrebbero dirsi alessitimici, danneggiati, affettivamente rotti, paralizzati nel corpo e nella mente dalla paura di sentire. Diverso e lo stesso è il protagonista di Naucht und Träume qui nell’originale riscrittura, tra film e rotoscopio, realizzato con gli allievi del biennio della scuola di Cinema e Animazione dell’Accademia delle Belle arti di Napoli. Beckett apre le pieghe della carne, lascia entrare una carezza, poi più niente.