Regia Renato Carpentieri, Video Ottavio Costa; Omaggio a Francesco Cangiullo (2009)
Lunedì 17 h 17,00
Azione teatrale in due quadri, l'Omaggio a Cangiullo-Piedigrotta si fonda sul concetto dell'incontro esplosivo fra la modernolatria e la macchinolatria futuriste e l'anarchismo e il nichilismo napoletani. Il primo quadro si articola in sequenze sincopate e scandite per intermittenze, fra loro però interrelate per richiami tematici, per ricorsi di parole-chiave, per svolgimenti dialogici, anche se a distanza. Esso è dedicato al retroscena dove Marinetti, Cangiullo, Folgore e Balla si stanno preparando alla rappresentazione della Piedigrotta di Cangiullo: fra loro discutono in libertà, si provocano, si eccitano mentalmente, mettendo così a nudo il loro temperamento, ma anche le intenzioni e le strategie che vogliono attivare. Marinetti svolge il ruolo di animatore e di suggeritore di gruppo; Balla fa da spalla, naturalmente con inflessioni e tic piemontesi; il romano Folgore, che è un poeta finissimo e reattivo alle occasioni, si diverte a introdurre nel circuito del dibattito spunti provocatori; Cangiullo, assunto ad allievo da scozzonare, un po' sta al giuoco, un po' si difende con istintività e con argomenti suoi. In pratica, è un interessante e creativo momento laboratoriale che è proprio del retroscena: ormai sappiamo dalla modernità che l'avvio dell'azione è più intrigante dell'azione stessa. Il secondo quadro è dedicato alla resa scenica e teatrale del testo cangiulliano di Piedigrotta