Alain Resnais

Alain Resnais

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Uno dei più grandi registi francesi di tutti i tempi. Nasce nella città bretone di Vannes, Francia il tre giugno del 1922. Il padre è farmacista e sindaco di Treffléan per diciotto anni. Alain comincia a fare degli esperimenti con la sua Kodak a dodici anni, sono corti ispirati a Fantomas. Desiderando fare l’attore va a Parigi nel 1939 e diventa assistente di Georges Pitoeff a teatro. Esordisce in una piccola parte nel film L’amore e il diavolo del 1942, di Marcel Carné dove guarda caso Michelangelo Antonioni è assistente alla regia. L’anno successivo ottiene il diploma di montatore all’IDHEC mentre nel 1946 è assistente alla regia e montatore per il film Paris 1900. L’esordio ufficiale alla regia è folgorante, si tratta del cortometraggio Van Gogh del 1948, che oltre a un premio alla Mostra di Venezia ottiene addirittura un Oscar. Realizza poi altri corti molto interessanti tra i quali Guernica, Gaguin e soprattutto Notte e nebbia, sulla seconda guerra mondiale che ha dei problemi di censura in Francia. Nel 1959 in concomitanza con la Nouvelle Vague il primo lungometraggio, il capolavoro Hiroshima Mon Amour, tratto da Marguerite Duras. Un film che ha fatto epoca, una storia ridotta all’osso, un montaggio affascinante e uno stupendo bianco e nero di Sacha Vierny che diverrà il direttore della fotografia di molti film di Resnais (e che lavorerà a partire dagli anni Ottanta con Peter Greenaway). Con Emanuelle Riva e il giapponese Eiji Okuda, una storia d’amore completamente originale con in sottofondo la seconda guerra mondiale e la bomba di Hiroshima. Vince ilpremio Méliès della critica francese. Due anni più tardi ottiene il Leone d’oro alla Mostra di Venezia per lo sperimentale L’anno scorso a Marienbad. Interpretato da Giorgio Albertazzi e Deplphine Seyrig vede l’impronta inconfondibile dello scrittore e successivamente regista Alain Robbe-Grillet. Il film è liberamente ispirato a L’invenzione di Morel di Adolfo Casares (Emidio Greco nel 1974 realizzerà un film dal romanzo). Il pubblico non recepisce bene il film e Resnais torna a una storia d’amore con Delphine Seyrig (che vince la Coppa Volpi alla Mostra di Venezia) apparentemente più lineare, Muriel, il tempo di un ritorno che però resiste nelle sale francesi solo due settimane nel 1963.Gli anni Sessanta si concludono con La guerra è finita(con Yves Montand, Ingrid Thulin, Geneveieve Bujold e Michel Piccoli) e Je t’aime Je t’aime – Anatomia di un suicidio con Claude Rich. Nel 1974 torna alla grande con Stavinsky il grande truffatore interpretato dalla star Jean-Paul Belmondo. Alla faccia dei critici al Festival di Cannes 1977 che lo considerano un film mediocre avrà più di un milione di spettatori in Francia e verrà rivalutato in seguito. I critici francesi tornano unanimi per contraddizione con un film inglese di Resnais che vince ben sette Cesar, Providence. John Gielgud vince il premio come migliore attore dal New York Film Critics Circle. Tuttavia non esiste ancora un’edizione italiana in dvd come del resto il successivo Mio zio d’America con Gerard Depardieu, del 1980. Gli anni Ottanta proseguono con tre film interpretati dalle due muse Fanny Ardant e Sabine Azema, La vita è un romanzo, Amour à mort e Melò. Nel primo recita anche il nostro Vittorio Gassman. Melò in particolare del 1986 segna il passaggio alla commedia sofisticata che sarà lo stile preponderante del successivo Alain Resnais. Voglio tornare a casa è una commedia alla Feydeau che riscuote consensi alla Mostra di Venezia del 1989 e Smoking No Smoking del 1993 è un doppio film con la stesso personaggio e nella stessa situazione di partenza ma con due diversi sviluppi. Con Parole, parole, parole inaugura i film con canzoni un po’ alla Jacques Demy e Paul Vecchiali, soltanto che le canzoni sono già conosciute e non scritte appositamente per il film. Anche il successivo Mai sulla bocca usa una compilation di canzoni come pretesto per una commedia spumeggiante e piena di ritmo. Gli amori folli vince il Premio della Giuria al Festival di Cannes, mentre i due ultimi film di Resnais, Vous n’avez vus encore rien del 2012 e Aimer, boire et chanter del 2014 (presentato alla Berlinale) sono ancora inediti in Italia. All’età di novantuno anni Alain Resnais muore a Parigi il primo marzo 2014, dopo un ricovero in ospedale.

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