Uno degli attori comici napoletani più amati di tutti i tempi si è sempre contraddistinto per quella particolare timidezza e delicatezza nel proporsi. Nasce a San Giorgio a Cremano in provincia di Napoli il 19 febbraio del 1953. Suo padre Alfredo è macchinista ferroviario e sua madre, Elena Andinolfi, casalinga. Massimo ha cinque fratelli e la casa è colma di parenti. Si diletta in poesie che prendono ispirazione da Pier Paolo Pasolini e si diploma come geometra a Torre del Greco, all’Istituto Tecnico Eugenio Pantaleo. Nel 1969 inizia a fare l’attore in un teatro parrocchiale assieme all’amico Lello Arena. Purtroppo nel 1972 scopre di avere un’anomalia cardiaca e deve recarsi negli Stati Uniti per un intervento che finisce in modo positivo. A teatro fa parte di due gruppi, o meglio il Centro Teatro Spazio che dopo una riduzione dei componenti viene ribattezzato I Saraceni ed è la nascita dello storico trio di Massimo, Lello ed Enzo Decaro
che muterà il marchio in La smorfia. Dopo il Teatro Sancantuccio a Napoli dove riscuotono enorme successo arrivano a La Chanson di Roma e in seguito arriva la consacrazione televisiva con i programmi Non Stop, La Sberla e Luna Park tra il 1977 e il 1979. Il produttore Mauro Berardi gli dà l’opportunità di scrivere, dirigere e interpretare il suo primo film, Ricomincio da tre del 1981. Massimo viene subito riconosciuto dalla critica e dal pubblico e fa incetta di Nastri d’Argento e David di Donatello. L’anno successivo il regista Lodovico Gasparini lo dirige assieme all’amico Lello che è protagonista del film No, grazie il caffè mi rende nervoso. Dopo il secondo film come regista Scusate il ritardo del 1983 scrive a quattro mani con Roberto Benigni il soggetto di Non ci resta che piangere che viene sceneggiato assieme al regista Giuseppe Bertolucci nel 1984. Con Le vie del Signore sono finite del 1987 siamo nel periodo fascista che vince un Nastro d’Argento per la migliore sceneggiatura. Nasce la collaborazione con il regista Ettore Scola e Massimo gira con lui tre film come attore: Splendor, Che ora è e Il viaggio di Capitan Fracassa tutti girati nell’arco di due due anni, 1989 e 1990. Torna nel 1991 alla commedia tout court con un film comico sentimentale in coppia con Francesca Neri Pensavo fosse amore….invece era un calesse, le musiche sono del cantautore Pino Daniele. Le riprese del film durano più due mesi nella città di Napoli. Il film parte al Natale del 1991 con degli incassi bassi rispetto al periodo ma nel 1992, dopo le feste, diventa un enorme successo arrivando a 15 miliardi di incasso. Nel 1994 pur sapendo di dover andare negli Stati Uniti per un altro intervento decide di farlo dopo le riprese del suo nuovo film Il postino, diretto da Michael Radford e interpretato assieme al grande Philippe Noiret. Purtroppo lo sforzo per Massimo è
tanto e muore nel sonno il 4 giugno del 1994 dopo sole dodici ore dalla fine delle riprese. Il film viene presentato alla Mostra di Venezia alla presenza del regista Radford e dello scrittore Antonio Skarmeta e nel 1996 viene candidato a 5 premi Oscar tra cui Miglior Attore Protagonista, ma l’unico ad essere portato a casa è quello per le musiche di Luis Bacalov.