Titolo internazionale:
Les triplettes de Belleville
Il titolo viene dal trio di cantanti che introducono il film, sono Blanche, Rose e Violette. La storia del cartone animato però ruota su Champion (dalle sembianze simili a Fausto Coppi) e su madame Souza che cerca di toglierli quella tristezza che il piccolo mostra. Dopo il tentativo fallito di un cagnolino di nome Bruno ciò che sembra rendere finalmente felice Champion è il triciclo e difatti, dopo che la passione cresce sempre più, parteciperà al Tour de France che assieme al Giro d’Italia è la meta più desiderata dai corridori di bicicletta. Purtroppo viene rapito da alcuni gangster assieme ad altri due concorrenti della gara. Ma Madame Souza assieme a Bruno seguirà le loro tracce e sgominerà la banda di malfattori. I disegni come già era accaduto per il primo cortometraggio di Chomet sono molto “adulti” non sono “leccati” come certe produzioni americane, i riferimenti all’amore per Jacques Tati (anche il fatto dei pochi dialoghi e della preponderanza positiva della pantomima), ai suoi Jour de fête e Les vacances de M. Hulot sono palpabili e gli anni Trenta e Cinquanta si percepiscono ma questa nostalgia degli anni Trenta e Cinquanta rinvigoriscono la storia invece che indebolirla. Viene presentato fuori concorso al Festival di Cannes e il film ha un gran successo ovunque, viene inoltre candidato agli Oscar. Un esempio di come si possono fare degli ottimi lungometraggi d’animazione in Europa.