La parabola artistica ed esistenziale dello svedese Lou Castel, volto simbolo del cinema italiano della contestazione e animato da uno spirito irrefrenabile di sperimentazione.
Da attore di culto, icona del decennio ’68-’77 dove ha preso parte attiva a Roma e a Milano, ad apprezzato videoartista, pittore e intellettuale nella Parigi di oggi: due mondi, due modi di essere apparentemente lontani ma legati da una via verso la resistenza al campo culturale, artistico, civile. La sua voce si intreccia ai ricordi di colleghi, amici e familiari ai quali spetta il compito di inserire le sue vicende personali nel contesto più ampio della storia e della società italiana del periodo.