Il giovane Leonardo si perde per le vie della sua città invece di andare a scuola. Aggirandosi per le strade di Torre Annunziata, si imbatte in un pastificio artigianale, ultimo baluardo dell’antica e rinomata “arte bianca” per la quale la città era nota in tutto il mondo fino all’inizio del Novecento.
Ritornando verso la scuola, una nuova scoperta: un capannone di archeologia industriale affacciato su un orizzonte marino che sembra incantato.
Da qui un’idea … alla quale i suoi compagni non possono che aderire.
Così i novelli rivoltosi di un odierno “Quarto stato” rivendicano della propria terra la vocazione tradita, favoleggiando un singolare riadattamento del capannone dismesso.
L’accorato e dinamico ritratto del paese vesuviano è punteggiato e cucito insieme dalle voci di un pastaio e del Dirigente Scolastico dell’Istituto, che rinverdiscono nei giovani allievi i sentimenti di appartenenza, di recupero delle radici e di riappropriazione della ricchezza di una terra e di una gente, fondamenta su cui costruire il proprio futuro.