Francesco Patierno nasce a Napoli il 24 Aprile 1964. Si laurea in architettura e diventa poi direttore creativo di un’agenzia pubblicitaria, la “Roma Italy Comunication”. Si è occupato di servizi televisivi per la Rai e ha diretto anche documentari, videoclip e spot pubblicitari. Il suo primo cortometraggio, Quel giorno (1996) viene proiettato in anteprima alla 53° edizione della Mostra del Cinema di Venezia e poi presentato in altrettante manifestazioni internazionali.
Il suo primo lungometraggio è invece Pater Familias (2002) con Maria Pia Calzone, Ernesto Mahieux, Lucia Ragni e Marina Suma. Il film è tratto dall'omonimo romanzo di Massimo Cacciapuoti e riesce ad avere due candidature come miglior regista esordiente ai David di Donatello e al Nastro d'Argento. Lo stesso anno dirige, per "C'era una volta", il documentario “Zero” che descrive gli omicidi femminili perpetrati a Bangalore per l'appropriazione della loro dote.
Nel 2007 torna al lungometraggio di fiction con Il mattino ha l'oro in bocca, tratto dall'autobiografia "Il giocatore" di Marco Baldini. Il film, che ha come interpreti Elio Germano, Laura Chiatti e Martina Stella e racconta la sfrenata malattia al gioco di un dj italiano che finirà irrimediabilmente in mano agli strozzini, non riesce a suscitare grande curiosità nello spettatore.
Nel 2010 dirige Cose dell'altro mondo (2011), liberamente ispirato al film Un giorno senza messicani (2004) di Sergio Arau, e, più tardi, nel 2014, la commedia nera La gente che sta bene, interpretata da Claudio Bisio, Margherita Buy e Diego Abatantuono.
Presenterà alla Festa del Cinema di Roma 2016 il documentario, con Benedict Cumberbatch, Naples '44.