Inverno 1915. Camille Claudel è internata dalla sua famiglia in una casa di cura psichiatrica nel Sud della Francia, dove non potrà più dedicarsi alla scultura. Costretta ad abbandonare Parigi e la sua attività artistica, attende ora nell’istituto la visita del fratello Paul, nella speranza di poter ritornare a casa. Paul rappresenta il suo unico rapporto col mondo esterno, dopo la morte del padre e la rinuncia della madre a comunicare con lei. Ma il fratello non sembra essere sensibile verso la sofferenza e il disagio della donna, non ascoltando i consigli dei medici di farla uscire da quell’isolamento forzato. Camille aspetta così invano per giorni di poter riconquistare la sua liberta, mentre Paul accetta solo di pagare affinché lei possa avere le migliori condizioni possibili di internamento, ormai convinto che la sorella non sia in grado di potersi dedicare alla sua attività di scultrice, decisamente troppo fragile per vivere da artista.