Pupi Avati

Pupi Avati

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Nato a Bologna il 3 novembre 1938. Uno dei Maestri indiscussi del Cinema Italiano. Regista, produttore e scrittore. Inizia la sua carriera di regista nel genere horror con un paio di film introvabili girati alla fine degli anni Sessanta (custoditi al Centro Sperimentale di Cinematografia ma mai restaurati) Balsamus, l’uomo di Satana e Thomas – Gli Indemoniati. Ha la sua prima occasione per emergere con un film interpretato da Ugo Tognazzi e Paolo Villaggio, La mazurka del barone, della Santa e del fico fiorone del 1975. L’anno successivo realizza uno dei cult piu’ importanti del genere horror, La casa dalle finestre che ridono, attraverso la psicologia dei personaggi di un paesino che sono avvolti da paura e superstizione. Dal 1978 comincia un rapporto molto qualitativo con la RAI e oltre a tre sceneggiati di successo, Jazz Band, Cinema! e Dancing Paradise gira dal 2013 al 2017 alcuni dei suoi film piu’ incisivi (da Il bambino cattivo fino a Il fulgore di Dony). Nel 1979 Le strelle nel fosso una favola coraggiosa non raccoglie il giusto merito. Negli anni Ottanta ottiene finalmente il consenso unanime di grande autore di cinema e dallo stile immediatamente riconoscibile. La naturalita’ della recitazione e la poesia di immagini e dialoghi sono il punto fermo. Dopo un altro cult horror, Zeder con Gabriele Lavia, inizia una fase importantissima della sua carriera cinematografica, quella della memoria (peraltro iniziata con gli sceneggiati in tv e con Aiutami a sognare anch’esso fatto per la televisione). Una gita scolastica, Noi tre e Festa di laurea sono i primi esempi che saranno seguiti da Storia di ragazzi e ragazze, Fratelli e sorelle, Dichiarazioni d’amore e molti altri film che tracceranno la strada per molti altri registi. Avati pero’ non manca di denunciare o di sottolineare aspetti della societa’ a volte crudeli e meschini. E’ il caso di Regalo di Natale, Ultimo minuto e Impiegati. La sua passione per il Jazz ritorna negli anni 90 con il film girato negli Stati Uniti, Bix, dedicato a Bix Beiderbecke. Magnificat e’ poi un bellissimo film a se’ stante, presentato a Cannes nel 1993 e Il testimone dello sposo presentato a Berlino arriva aila candidatura ai Golden Globes nel 1998. E’ difficile poter parlare di tutti i 40 film di una bellissima carriera per cui ci limitiamo a citare ancora alcuni titoli degli anni 2000, Il cuore altrove con Neri Marcore’, La seconda notte di nozze con Antonio Albanese e Il papa’ di Giovanna con Silvio Orlando. Nel 2019 torna al genere horror dandogli ancora una volta lustro con Il signor diavolo a distanza di 12 anni dal suo ultimo film del genere, Il nascondiglio e a 23 da un altro cult, L’arcano incantatore.

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