Luciano sconta la sua pena rinchiuso in casa, tra mura strette e giornate sempre uguali, il tempo che scorre lentamente scandito sempre dalle stesse azioni. La sua condanna è il vuoto, l’angoscia di una vita in attesa di qualcosa che non arriva. Luciano passa le ore a cantare canzoni drammatiche e piene di passione, che forse nessuno capisce. I genitori lo curano, ma sono anche i suoi carcerieri e il giovane, con la faccia e il corpo da delinquente, si prepara per ricominciare tutto daccapo.