Jean Vigo

Jean Vigo

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Aveva una cattiva salute fin da quando era bambino. Figlio del militante anarchico Miguel Almareyda, non si è mai veramente ripreso dalla misteriosa morte di suo padre in carcere a 12 anni. Abbandonato da sua madre, è passato dal collegio al collegio. A 23 anni, attraverso incontri con persone coinvolte nel cinema, ha iniziato a lavorare, poi ha acquistato una macchina fotografica e ha girato il suo primo film, un breve documentario, A proposito di Nizza (1930), poi, due anni dopo, Taris o del nuoto (1931) (alias Taris champion de natation). Queste due opere molto personali spaventano i produttori e sono passata due anni prima che qualcuno mostrasse interesse per il suo progetto di un film per ragazzi. QuConsiderato il suo capolavoro, Zero in condotta (1933) (aka Zero for Conduct), il disprezzo sovversivo per un collegio autoritario, che proveniva direttamente dai ricordi di Vigo. Il film è immediatamente censurato per il suo "spirito anti-francese". Disperato, gira comunque L'Atalante (1934), una storia romantica e realistica di una giovane coppia che inizia la sua vita insieme in una chiatta. Morto subito dopo aver contratto la setticemia. Il suo lavoro non sarebbe stato riconosciuto prima del 1945. Questo regista maledetto è ora ammirato per il suo realismo poetico.

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