Alberto Lattuada

Alberto Lattuada

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Uno dei padri del cinema italiano del secondo dopoguerra. Nasce a Vaprio d’Adda in provincia di Milano il 14 novembre del 1914. Suo padre Felice è compositore. Durante il liceo assieme ad Arnoldo Mondadori e Mario Monicelli fonda il periodico Camminare. Alberto si occupa di critica d’arte. Esordisce nella regia cinematografica durante la guerra con Giacomo l’idealista (1942). Nel dopoguerra gira quattro film importanti tra cui Il bandito e Il delitto di Giovanni Episcopo(di genere neorealista) Senza pietà (melodramma) e Il mulino del Po (tratto dal romanzo di Riccardo Bacchelli). Nel 1950 dà la possibilità di esordire alla regia a Federico Fellini con Luci della ribalta che firmano entrambi. Nel 1952 con Il cappotto da Gogol dona a Renato Rascel l’interpretazione di una vita. La sua sensibilità nel costruire film con protagoniste donne gli dà modo di girare negli anni Cinquanta : Anna, La lupa, La spiaggia e.Guendalina. Nel 1960 scopre Catherine Spaak (Dolci inganni e Lettere di una novizia)e dirige attori come Alberto Sordi (Mafioso), Totò (La mandragola) e Lando Buzzanca (Don Giovanni in Sicilia). Negli anni Settanta si va da Ugo Tognazzi (Venga a prendere il caffè da noi) a Sophia Loren e Adriano Celentano (Bianco rosso e… del 1972); da Giancarlo Giannini (Sono stato io! del 1973)a Luigi Proietti (Le farò da padre) Renato Pozzetto (Oh Serafina) e Marcello Mastroianni (Così come sei). Fa debuttare molte attrici da Valeria Morriconi e Jaqueline Sassard fino a Dalila Di Lazzaro, Therese Ann Savoy e Nastassja Kinski. Negli anni Ottanta gira La cicala con Virna Lisi e Clio Goldsmith. Muore a Orvieto il 3 luglio del 2005.

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