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Nata a Monza, di origini napoletane, si laurea in Storia del Cinema tra Milano, Torino e Parigi. Lavora ai documentari SmoKings e Guardians of the lights, occupandosi di ricerca e produzione, e per i Festival di Cinema Bergamo Film Meeting e Filmmaker. La barca è il suo primo corto documentario, realizzato nell’ambito di Filmap-Atelier di Cinema del Reale di Ponticelli.

Nata a Bari, il 2 novembre del 1937 con il nome di Giulia Savino. Ha esordito nel 1982 in Grog di Felice Laudadio. Conosciuta per Mai + come prima (2005) di Roberto Campiotti, Mine vaganti (2010) di Ferzan Ozpetek, Tuttotutto niente niente (2012) con Antonio Albanese,  Scusate se esisto! (2014) di Riccardo Milani e Il fulgore di Dony (2018) diretto da Pupi Avati.

di Ettore Biondo (Ita, 2012, 6') Surreale-Fantascienza Venerdì 4 h 20,45 CM2 (circa) SchermoNapoli Corti Sezione 5 In una città in cui gli abitanti vivono all'ombra di una gigantesca colonna di immondizia, un uomo scrive una lettera al suo amore fuggito, alla ricerca di un luogo che non chieda compromessi.
Lypso, quarantenne ex dj anni novanta, è un individuo solitario, incancrenito dalla sua personalità e imbrigliato dalla ovattata ruotine dell'Isola d'Ischia, tra lavoretti saltuari e piccoli escamotage illegali. L’incontro con una ragazza ravviva Lypso, che subodora la possibilità di sfiorare la gioventù ancora una volta. La possibilità che sfuma lo porterà verso un cambiamento inesorabile.
Un ex mercato, un parco giochi e le fronde degli alberi, ormai abbandonati e privati della loro linfa vitale. Luoghi, cose ed oggetti ormai non più tali ma specchio di un’incomunicabilità di sentimenti e di vissuti che si mostrano in un devastante degrado esteriore. Un abbandono che mostra tutta la desolazione dell’anima, e che proprio come nelle scene finali del film, mostra luoghi di gioia e amore ormai privi dei suoi protagonisti, il silenzio è l’unico custode di questi non luoghi.
Un ex mercato, un parco giochi e le fronde degli alberi, ormai abbandonati e privati della loro linfa vitale. Luoghi, cose ed oggetti ormai non più tali ma specchio di un’incomunicabilità di sentimenti e di vissuti che si mostrano in un devastante degrado esteriore. Un abbandono che mostra tutta la desolazione dell’anima, e che proprio come nelle scene finali del film, mostra luoghi di gioia e amore ormai privi dei suoi protagonisti, il silenzio è l’unico custode di questi non luoghi.
Un ex mercato, un parco giochi e le fronde degli alberi, ormai abbandonati e privati della loro linfa vitale. Luoghi, cose ed oggetti ormai non più tali ma specchio di un’incomunicabilità di sentimenti e di vissuti che si mostrano in un devastante degrado esteriore. Un abbandono che mostra tutta la desolazione dell’anima, e che proprio come nelle scene finali del film, mostra luoghi di gioia e amore ormai privi dei suoi protagonisti, il silenzio è l’unico custode di questi non luoghi.
Anno 2037. Il sistema scolastico è stato completamente stravolto. All’interno degli ormai dismessi istituti,sorge il CAID,Centro di Acquisizione Informazioni Didattiche,dove i ragazzi appartenenti a classi sociali più alte,possono acquistare piccoli chip da inserire in dei lettori multimediali,che attraverso una nuova tecnologia di onde sonore,permettono l’immagazzinamento di conoscenze in pochi istanti. Non esiste più,quindi,il vecchio sistema scolastico,tranne che per le classi sociali più umili.
Un paziente di una clinica d’igiene mentale, soprannominato “Signor T”, nel giorno del suo sessantesimo compleanno, riceve un regalo speciale da un suo compagno di stanza: la libertà.

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