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di Dalibor Matanic (Cro, 2008, 120') v.o., sott. it.; Gio 11 h 17.00 In una casa di un villaggio di montagna, dimenticato da Dio, vivono un giovane calciatore, un contadino spilorcio ed una ragazza grassa. La storia si svolge durante il referendum pro o contro l'Unione Europea ma i nostri personaggi non ne sono interessati, perché troppo presi dai loro problemi. Il giovane calciatore che ha ucciso per errore la madre non vuole giocare per una squadra straniera ricca e, per questo motivo, rischia di perdere l'amore del padre.
“Krapfen” è la storia di una rapina andata male, i cui autori si troveranno a doverne gestire le disastrose conseguenze. Il loro destino, infatti, si intreccia con quello di una ragazza in cerca di vendetta nei confronti di una società verso cui è inerme. Una storia in cui non vi sono vincitori, ma solo vinti, persone beffate dal destino e vittime delle proprie ambizioni e della propria voglia di riscatto.
Dalla mente di Efthymis Filippou, che inventò gli uomini/animali di “The Lobster”, la storia grottesca e sinistramente divertente di un uomo sempre fuori posto, del suo migliore amico uomo/orso, e di un barattolo di miele. Un uomo, l’Autista, vive nella sua auto, notte e giorno. Lavora, dorme, vede amici e famiglia senza mai scendere dal veicolo. Persino il suo compleanno viene festeggiato al volante. Il suo lavoro è trovare e portare il miglior miele disponibile ad un signore maturo, molto preciso e severo.
Una bambina viene abbandonata all'autogrill. Affronterà un difficile viaggio per ritrovare la strada di casa, ma niente è come sembra...
di Gaetano Amato (Ita, 2010, 10') Istituto Tecnico Superiore C. Andreozzi - Aversa (Ce) Giovedì 13 h 11,45 (circa) Sezione I Questo cortometraggio è stato girato nelle case e nei terreni confiscati al clan dei casalesi e intitolata a Don Peppe Diana, il prete ucciso dalla camorra. Rappresenta come tali beni possano essere riutilizzati per favorire la cultura dell'integrazione e dell'accoglienza, la diffusione dei centri sociali e aziende che producono pasta e mozzarella.
di Ilaria Vitale Film ispiratore: Bella di giorno di Luis Buñuel La foto riprende una donna discinta legata ad un albero per i polsi. Nel film abbiamo un fotogramma simile, i cui colori però sono più smorzati, questo perché la protagonista dei nostri giorni deve alzare sempre di più i suoi toni per farsi ascoltare. L'essere legata all'albero non è visto come tortura, ma come una speranza salvifica, una conciliazione.
Siamo nel 1859, un giovane idealista, John, vive in Indiana nella Contea di Raintree ha una fidanzatina dalle superiori Nell che però passa in secondo piano appena giunge di fronte ai suoi occhi la bellissima Susanna una ragazza di New Orleans, oltretutto molto ricca. I due hanno un flirt e più tardi Susanna rimane incinta così che il giovane lascia col cuore infranto la povera Nell.
 di Pippo Mezzapesa (Ita, 2009, 11') mer 9 h 19,50; gio 10 h 14,50 La settantenne Gina vive in uno ospizio. Si sta preparando piena di entusiasmo al matrimonio della nipote ma quando il dottore le sconsiglia di andare, Gina si sente crollare il mondo addosso. Decide quindi di scappare dall'ospizio per cercare di raggiungere il luogo della cerimonia. Giunta nel paese, Gina si rende conto di avere sbagliato chiesa e di non conoscere il luogo della festa. In un bar incontra Giacomo, un anziano signore che si offre di aiutarla nella ricerca del luogo giusto.

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